La staffetta delle Tre Ave Maria: Giovanissimi e Giovani pregano per il mondo

Data:
18 Marzo 2020

La staffetta delle Tre Ave Maria: Giovanissimi e Giovani pregano per il mondo

La Pasqua del Signore si avvicina!
Anche quest’anno il Dio incarnato è pronto a salire sulla Croce per prendere su di sé il peccato, per salvare l’umanità intera, per salvare ognuno di noi.
Anche quest’anno Gesù è pronto a sconfiggere la morte prestandosi ad essa solo per poi annullarla nella gloria della Resurrezione. Una gloria che può essere vissuta pienamente solo se siamo in grado di prepararci al meglio nel tempo che ci viene concesso proprio per lavorare sulla nostra anima, per recuperare il senso più stretto di essere figli di Dio: la Quaresima.

E’ ormai chiaro che la Quaresima 2020 ha avuto e continuerà ad avere un percorso piuttosto singolare. Ci troviamo a fronteggiare un nemico che ha destabilizzato le nostre vite, sconvolto le nostre abitudini e, soprattutto, ci ha costretti a restare a casa, a diminuire i contatti, le manifestazioni d’affetto, la vicinanza a qualunque altra persona.

Il percorso in cui la Chiesa ci invita a “fare deserto” nella nostra vita per rafforzare la comunione con Dio nella preghiera e nel silenzio che permette l’ascolto diventa “tempo, luogo e condizione che deve trovare finalmente noi credenti pronti a raccogliere l’opportunità di convertirci”, come ci hanno scritto i nostri sacerdoti nelle Indicazioni per vivere questo tempo di prova.

Il deserto a cui siamo chiamati, però, non deve essere un deserto in cui stanziare, immobilizzarsi e in cui arenare la nostra anima.
Il deserto in cui ci ha portati l’emergenza Coronavirus, anzi, può e deve essere occasione per i cristiani di riscoperta del nostro rapporto con Dio e della forza immensa della preghiera come arma per contrastare l’ondata di paura, disagi e sconforto che ci attanaglia. In maniera semplice, umile, pronunciando quel “Signore, insegnaci a pregare” (Lc, 11,1) proprio degli apostoli.

E’ quello che in questo periodo stanno facendo i Giovanissimi e i Giovani della nostra Comunità, all’interno delle innumerevoli iniziative di preghiera promosse dalla nostra Parrocchia e dalle altre sparse sul territorio nazionale.

Sabato 14 marzo è partita una staffetta di preghiera per cui ad ogni ora – dalle 9 del mattino alla mezzanotte – un giovane recita Tre Ave Maria per chiedere alla Madre di Gesù intercessione presso il Padre, protezione per il mondo, per coloro che sono stati contagiati dal virus e per coloro che in prima linea stanno combattendo questo nemico, tra operatori sanitari, medici, infermieri e personale degli ospedali.

Una successione ininterrotta di preghiera contrassegnata da una rosa (🌹) che i ragazzi postano sui loro canali social, non perché si tratti di una “catena” o di un gioco, ma perché essa rappresenti un segnale, una conferma che anche in quell’ora del giorno uno di loro si è rivolto a Maria a nome di tutti e un invito – implicito – ad affidarsi a Lei.

La pratica delle Tre Ave Maria si deve a Santa Matilde di Hackeborn, monaca benedettina vissuta tra il 1240 e il 1298. Riflettendo sul giorno della sua morte e pregando la Madonna di assisterla negli ultimi momenti della sua vita terrena, ricevette da Maria – che già si era manifestata in precedenza alla santa – un’indicazione ben precisa: recitare quotidianamente Tre Ave Maria per glorificare la Trinità:

La prima Ave sia per onorare Dio Padre che, per magnificenza della sua onnipotenza, esaltò con tanto onore l’anima mia, così che io sono, dopo di lui, onnipotente in cielo e in terra.
La seconda sia per onorare il Figlio di Dio che, nella grandezza della sua inscrutabile sapienza, mi adornò e riempì di tali doni di scienza e intelletto che io godo di una visione della Beatissima Trinità maggiore di quella di tutti i santi e mi ha circonfuso di tanto splendore che io illumino, come sole raggiante, tutto il cielo.
La terza sia per onorare lo Spirito Santo che ha infuso in me la pienezza della soavità del suo amore, e mi fece così buona e benigna che, dopo Dio, io sono la più dolce e mite.”

Qualora Matilde avesse rispettato questi dettami, la Vergine le promise che “Nell’ora della morte io ti sarò presente, confortandoti e allontanando da te ogni forza diabolica. Ti infonderò lume di fede e cognizione, affinché la tua fede non sia tentata per ignoranza o errore. Ti assisterò nell’ora del tuo trapasso, infondendo nell’anima tua la soavità del divino amore, affinché tanto prevalga in te, ogni pena e amarezza di morte si tramuti, per l’amore, in cosa soavissima”.

I nostri Giovanissimi e Giovani, dunque, si accodano a Santa Matilde e alla corposa schiera di santi devoti a questa preghiera, recitando le Tre Ave Maria affinché il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, con l’intercessione della Mamma Celeste, possano aiutare e proteggere il mondo ai tempi del Coronavirus, e possano – in questa Quaresima/Quarantena – far crescere in ognuno il desiderio di vivere la vita da figli di Dio, attraverso i doni della misericordia, della carità e dell’amore, e abbracciandosi attraverso il mezzo più potente di cui l’uomo può disporre: quella fede che ci rende fratelli, figli dell’unico Padre.

Ultimo aggiornamento

29 Agosto 2023, 11:49